Aglio

 

Aglio

Esistono davvero molte superstizioni popolari che riguardano l’aglio; da sempre venne in qualche modo collegato al mondo magico popolato da spiriti buoni o cattivi.
Il suo uso è conosciuto fin dall’antichità sia dagli Egiziani, che erano soliti appenderlo al collo dei bambini, sia dai Romani, i quali lo raccomandavano ai legionari e ai gladiatori in quanto si riteneva fornisse coraggio e resistenza fisica.

aglio scaramantico

Una delle più note formule scaramantiche anti malocchio; si e` diffusa grazie a Peppino De Filippo, che negli anni Settanta interpretava il mitico Pappagone, che ogni volta, prima di mettersi regolarmente nei guai la recitava:

Aglio, fravaglio,
fattura ca nun quaglio,
corna, bicorna,
capa r’alice
e capa r’aglio

si dice che la formula, per funzionare, deve essere seguita da tre sputacchiatine e tre gesti di corna fatti con ambo le mani e volti all’ingiù.

aglio
Tradizionalmente l’aglio protegge dai vampiri perché purifica il sangue, lo ripulisce e lo rende per loro insipido e non appetibile.
Sino a metà del Novecento chi doveva recarsi nella Romania sud occidentale, soprattutto nella regione della Transilvania, non doveva dimenticarsi di mettere in valigia un poco d’aglio; gli abitanti delle zone rurali balcaniche usavano strofinare con aglio le maniglie delle porte e le cornici delle finestre per tener lontane le poco gradevoli creature.

Pare che l’aglio abbia il potere di distruggere il potere delle calamite; per questo nelle imbarcazioni doveva essere sempre tenuto lontano dalla bussola.

Il giorno di San Giovanni, 24 giugno, è indispensabile comprare almeno una testa d’aglio, per avere soldi tutti l’anno.
L’aglio è citato anche nel Corano.Quando Satana fu cacciato dal giardino dell’Eden, decise di lasciare un suo ricordo facendo spuntare una pianta d’aglio nel punto in cui Adamo teneva il piede sinistro e una di cipolla in quello in cui aveva il destro. Da ciò si deduce che i maomettani non provavano grande simpatia per questa pianta; lo stesso Maometto non ne mangiava mai, convinto che l’ingerire il sulfureo bulbo lo avrebbe portato ad agire in modo non retto.

aglio
Con l’aglio in Piemonte si strofinavano le pentole nuove di coccio, per renderle più resistenti.

In Sardegna, a scopo scaramantico, lo sfregavano più volte sulle lame di forbici  e rasoi prima di tagliare i capelli ai bambini o la lana alle pecore, per non ferirli e per far ricrescere crini e peli più robusti e folti.

In Francia Come augurio di buona salute, nel periodo tra la nascita e il battesimo si usava deporre nella culla dei neonati uno spicchio d’aglio, insieme a un sacchettino di sale e a un pezzetto di ferro.

In Sicilia e in Calabria lo mettevano nel letto delle partorienti, e si credeva che farsi il segno della croce tenesse lontani tumori di varia natura.

In Guascogna si battezzano i bimbi sfregando loro uno spicchio d’aglio sulla lingua; ciò li prepara ad affrontare con coraggio le difficoltà della vita e, se sono maschi, ad avere un’intensa e fertile vita sessuale.

In Grecia solo pronunciare la parola aglio, anzi scòrodon, era considerato un talismano potentissimo e ancora oggi si vendono riproduzioni fedelissime in ceramica da usare come portafortuna, appendendole accanto agli usci di casa.
Medea sfregò dell’aglio su tutto il corpo di Giasone perche` non fosse aggredito dai feroci tori del padre; forse è per questo che ancora oggi i toreri spagnoli o gli allevatori argentini ne tengono uno spicchio legato con una funicella attorno al collo come protezione.

aglio

Contro il malocchio le fattucchiere siciliane mettono in un catino uno spicchio d’aglio tritato, alcune prese di sale e qualche goccia d’olio d’oliva.
Si unisce una ciocca di capelli dell’ammalocchiato, si recitano alcune segretissime formule magiche, e il sortilegio d’incanto se ne va.

Secondo le fattucchiere napoletane, marchigiane, calabresi, romagnole e umbre,inghiottire a digiuno un grosso spicchio intero porterebbe una fortuna semplicemente sfacciata.

Le maghe ammaliatrici invece detestano l’aglio. La prima a farne le spese fu Circe. I compagni di Ulisse vennero da lei trasformati in porci, ma lui si salvò perché Ermes-Mercurio gli ammannì un filtro preparato con l’allium moly (si tratta di un raro tipo di aglio dal fiore giallo) la credenza vuole che questo aglio cresca proprio quando la luna è al suo ultimo quarto, quindi, come tutto l’aglio nell’antichità greca, proteggeva dall’approssimarsi della nefasta Luna Nera e serviva contro le pericolose manifestazioni di Ecate.