IL ROSPO
Credenze e superstizioni popolari hanno trasformato questo innocuo animale in un “essere malefico, velenoso e da evitare a tutti i costi”.
Ancora oggi c’è chi ci crede e qualcuno ha l’incivile usanza di infilzarli senza motivo nonostante siano specie tutelate da apposite leggi europee, nazionali e regionali.
Gli Olmechi dell´America Centrale ritenevano che i poteri dello sciamano derivassero dagli insegnamenti diretti dei rospi.
Nelle leggende cinesi, il rospo è un mago che detiene segreti preziosissimi.
Nell’antico Egitto la dea Heket, la Dea-rospo (o Dea-Rana) assiste le donne nel parto, rappresenta lo stadio germinale del grano e aiuta ogni giorno il sorgere del sole. Come dea della nascita assiste al parto dei figli dei re, ed ha un ruolo importante nel mito della morte e della rinascita del dio Osiride. Protettrice delle nuove vite, era invocata come protezione durante il parto o per difendere l’unità familiare e custodire la casa.
Ma il rospo non ha mai incontrato grandi estimatori soprattutto nel Biellese e su di lui sono nate molte leggende, alcune in contrasto con le abitudini e la fisiologia dell’anfibio.si racconta che l’odiato animale venne punito da Dio perchè malvagio e condannato a vivere nello stagno.
E’ sconosciuta l’origine della sua negatività, è vero però che il rospo è presente in molte vicende che hanno a che vedere con streghe e demoni.
Una tradizione Biellese è legata alla sera del lunedì grasso, la piazza Primo Maggio si trasforma in un tribunale ed intorno all’imputato, il rospo, viene celebrato un processo. Le maschere locali, Gipin e Catlina, sono i pubblici ministeri alla quale viene assegnato il compito di ottenere la condanna dell’animale, colpevole di essersi macchiato di molti delitti. Ancora oggi gli studiosi non riescono a trovare un’indicazione concreta per comprendere quali possano essere state le motivazione per aver scelto il rospo.
Quello che si sa è che da queste parti le streghe, dette donne di Satana, annoveravano anche i rospi tra gli animali collaboratori attivi utilizzati nelle pratiche malvagie.
Il rospo è sempre stato legato al mondo oscuro della magia e della stregoneria, usato come ingrediente nei filtri e nelle pozioni delle streghe. Anche i cacciatori di streghe erano convinti che queste nutrissero i rospi con l’ostia consacrata e, dopo un certo periodo, bruciassero gli animali fino a ridurli in cenere.
E non finisce quà perchè le ceneri venivano gettate sui campi ed ottenevano un effetto distruttivo e devastante.
La tradizione Biellese sostiene che le streghe battezzassero i rospi vestiti di velluto nero e rosso con campnelli legati al collo e alle zampe, dopo il rito del battesimo i rospi venivano donati alle streghe che diventavano loro pardone ed usarli come collaboratori per effettuare le pratiche magico-sataniche.