Poco lontano dal centro urbano di Roccascalegna, nei pressi del cimitero e nelle vicinanze di un centro ricreativo, si erge l’abbazia di San Pancrazio in Roccascalegna.
Ci sono molte leggende collegate a questo luogo perché adiacente al cimitero.
Si dice che la notte del 31 Ottobre una processione di morti recanti ceri, si snodi dall’adiacente cimitero fino all’interno della chiesa e se un incauto passante partecipa, per sbaglio, a questo corteo, i morti lo portano con loro.
Si narra anche, che una notte di tanti anni fa un viandante, che passava da quelle parti, vide degli incappucciati che sfilavano in processione portando un cero in mano. Era sempre la notte del 31 ottobre e l’uomo, molto religioso si accodò a questa suggestiva processione ma una volta all’interno dell’abbazia si rese conto che quelle persone erano dei morti; allora l’uomo tentò di scappare ma fu tutto inutile perché il pesante portone dell’abbazia si chiuse.
Un’altra leggenda narra che l’ombra proiettata dal campanile della badia a mezzogiorno su una collinetta adiacente, sia il luogo dove i briganti seppellirono un favoloso tesoro.
Un’altro racconto narra che dietro una delle tante porte del monastero vi sia la via d’accesso alle segrete nelle quali sono stipati dei favolosi tesori, che sono difesi da mostruose entità che all’imbrunire si svegliano ed iniziano a sorvegliare i tesoro e a difendere il sonno eterno delle anime dei trapassati.