IL CASTELLO SFORZA DI IMOLA E IL FANTASMA DI CATERINA
Fondata nel XIII secolo, la Rocca di Imola costituisce uno splendido esempio di architettura fortificata tra Medioevo e Rinascimento. Del periodo più antico conserva il portale con arco a sesto acuto nonché il mastio con le segrete, i suggestivi ambienti a piano terra e il terrazzo da cui la vista spazia su tutta la città e le vicine colline; una delle antiche torri a pianta rettangolare è ancora riconoscibile, inglobata nel torrione angolare di sud-est.
Innumerevoli sono le leggende che circondano la figura mitica di Caterina Sforza , che fu contessa di Imola e Forlì nel XV secolo. Il fantasma di questa donna, passata alla storia come guerriera feroce, compare da secoli nei luoghi in cui visse. Armata di lancia, la si vede lanciarsi fuori dal castello , che in vita difese ardimentosamente dall’assalto di Cesare Borgia. Si dice poi che nel palazzo sia nascosta una gran cassa d’oro e che lo spirito della sua padrona di aggiri ancora per le stanze del palazzo con un lume. Quando qualcuno tenta di avventurarsi su una certa scaletta buia, il suo fantasma compare in cima e fa piombare il buio per impedirgli il passaggio verso le sue dimore segrete. Si dice poi che nelle notti di luna piena, il bel volto di Caterina appaia tra le bifore del suo castello, intenta a scrutare negli astri i segreti del futuro.
Caterina infatti, è ricordata anche per la sua bellezza e per le sue conoscenze di alchimia.
In prima persona, questa impavida guerriera resistette all’assalto di Cesare Borgia, il Valentino, che assediò il suo castello per giorni, incitando i suoi alla lotta. Infine, sconfitta, fu condotta a Roma per essere rinchiusa come prigioniera a Castel Sant’Angelo ma anziché seguire legata ai ceppi il destriero del vincitore, entrò nella città cavalcando al suo fianco, vestita come una regina e avvinghiata da catene d’oro massiccio.
Le ragioni della leggenda che ancora oggi circonda la potente sovrana del Rinascimento affonda probabilmente le sue ragioni nel contesto storico in cui la contessa visse ma, comunque sia, ancora oggi, tra quelle rocche, qualcuno racconta di sentire la sua presenza.
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