VILLA RONDINELLA – SIENA-
A pochi chilometri da Buonconvento sorge una piccola villa chiamata “Rondinella”, la villa e’ disabitata da anni e si dice che quella villa sia infestata da fantasmi, che non vogliono farci abitare nessuno. La villa e’ stata costruita da Luigi Saverio Ricci ai primi del novecento, per la precisione nel 1910. Ricci sembra aver voluto progettare e costruire quella villa con affetto ed amore, cercando di non trascurare neppure i minimi dettagli per renderla decisamente perfetta. La villa si trova sulla Cassia, sulla quale per accedervi bisogna passare da un cancello verde con una strada con il fondo d’erba, oppure dall’entrata secondaria anch’esso chiuso da un cancello con una strada fatta di ghiaia. Arrivati, sopra al portone si legge una scritta di benvenuto “Salve”. Quando Ricci scomparve la Rondinella si trasformo’ in un luogo d’incontri clandestini per un giuramento che aveva fatto egli in vita, e da qui nacque il mito della piccola villa rafforzato anche da una donna disegnata nella facciata centrale.
Dal dopoguerra la Rondinella comincia a diventare luogo di leggende. La prima storia che vi nasce e’ quella di un camionista che dopo aver dato un passaggio ad una signora, la invita a bere un caffe’ nella villa. Parlando il camionista versa il caffe’ sul divano. Il giorno dopo il camionista vi torna ma scopre che la casa e’ sotto sigilli per un lontano omicidio dal quale poi più nessuno vi avrebbe mai abitato. Il camionista perplesso chiama i Carabiniere i quali sbloccano i sigilli, e entrando si accorgono che la casa e’ disabitata da tempo ma il camionista si accorge che sul divano vi era quella terribile macchia di caffe’. Anche se nella villa non ci siano mai stati omicidi, entrando si scorge quel brivido di disagio che molte volte si trasforma in paura. Alcune persone entrando nella villa si sentirono tirare addosso terra e sassi ma senza capirne la provenienza. Un’altra storia sarebbe quella di alcuni ragazzi, che essendo in “gita”, si sarebbero fermati una notte a dormire nella villa. Nella notte uno di loro si sarebbe svegliato a causa di un rumore di catene e affacciandosi alla finestra avrebbe visto una sagoma verde che chiudeva il cancello. Gli unici abitanti di questa villa si dice che sarebbero gli sfollati in tempo di guerra, ma non e’ possibile ricostruire la verita’ di eventuali decessi, ne’ tanto meno sapere se vi furono interventi delle forze naziste nella zona. ”
Già durante la seconda Guerra mondiale si racconta di inspiegabili rumori notturni di persone che banchettavano, spiegate con sfollati che si rifugiavano fuori da Buonconvento per sfuggire ai bombardamenti, Si narra anche di un camionista che aiutata una viandante negli anni 50 vi fu ospitato e quando tornò, saputo del fatto che la casa era abbandonata, trovò solo ragnatele ma sopra al tavolo c’era una tazzina da caffè da poco usata.
I cancelli di ingresso sono 2, uno semplice sul giardino, l’altro con un semicerghio e 4 colonne in mattonie travertino lavorato e piastrelle in ceramica. Un basso muro di cinta a mattoni costeggia la strada, non disturba la vista e permette di vedere il giardino.