Ci sono superstizioni che vengono tacitamente accettate, senza che spesso ne si conosca l’origine. Sono credenze che affondano le loro radici in epoche antiche e che andrebbero lette e interpretate proprio nell’ambito del contesto al quale si riferiscono. Nel caso della superstizione seconda la quale il gatto nero porti sfortuna si deve risalire al Medioevo. In questo contesto culturale si possono rintracciare vari motivi che hanno dato origine a questa credenza.
Innanzi tutto bisogna considerare che i gatti neri erano considerati più abili nel catturare i topi, per questo motivo venivano spesso messi a bordo delle navi dei pirati. Se si vedeva un gatto nero, voleva dire dunque che si aveva a che fare con una nave pirata, che di certo non rappresentava un incontro piuttosto favorevole.
Un gatto nero che attraversa la strada porta sfortuna.
Questa credenza che è ancora piuttosto diffusa nel nostro paese risale ai tempi in cui si utilizzavano le carrozze e l’illuminazione per le strade era scarsa. I gatti neri di notte non si vedevano e se un gatto finiva sotto le ruote di una carrozza provocava un incidente in quanto i cavalli si spaventavano e si imbizzarrivano.
Il lato ironico della vicenda è che in Inghilterra è valido l’esatto opposto: il gatto nero porta fortuna. Se ti attraversa la strada significa che i guai sono passati senza sfiorarli, se entra in casa di primo mattino sarà una splendida giornata e se c’è una ragazza “da marito” presto troverà l’anima gemella.